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La Psicoterapia di Gruppo

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Solo raramente la psicologia individuale riesce a prescindere dalle relazioni del singolo con altri individui. ~ S. Freud

La parola gruppo è molto comune e la usiamo per indicare diverse situazioni. Alla base c'è sempre una cosa: un legame. Di qualsiasi natura esso sia, è grazie al legame con altre persone che si crea un gruppo. Questo si instaura fin dalla nascita perché l'uomo è fondamentalmente un animale sociale.

Allora perché iniziare una Psicoterapia di Gruppo? A differenza della Psicoterapia Individuale, nella Psicoterapia di Gruppo si sviluppa una storia condivisa che aumenta i livelli di fiducia e di speranza. Ci si confronta, ci si sente meno soli, ci si identifica con l'altro, si ripropongono le relazioni con le figure significative, si riesce a sentire anche ciò che era più difficile da ascoltare riguardo se stessi.

Le interazioni fra i vari membri permettono di far emergere più velocemente le problematiche da affrontare. Nella Psicoterapia di Gruppo non si entra in relazione solo con il terapeuta, ma con il gruppo stesso inteso come insieme di parti che entrano in contatto con parti di sè e della propria storia.

In generale, secondo Yalom, ogni gruppo svolge alcune funzioni:

  • universalità: i sintomi vengono condivisi e questo permette di sentirsi meno soli;
  • acquisizione di informazioni: il gruppo permette di avere dei chiarimenti sui problemi discussi in gruppo;
  • instillazione di speranza: farsi coraggio a vicenda mobilità l’ottimismo e la sensazione di potercela fare;
  • cambiamento del copione familiare: alcune vicende legate alla propria storia possono essere rivisitate e risolte;
  • altruismo: si capisce di essere non solo bisognosi, ma anche competenti e in grado di soddisfare le richieste altrui;
  • sviluppo di tecniche di socializzazione: il gruppo è uno specchio che permette di migliorare l'autopercezione, una consapevolezza fondamentale per cambiare le interazioni con gli altri;
  • comportamento imitativo: ogni paziente può osservare e prendere a modello gli aspetti positivi degli altri partecipanti e del terapeuta;
  • apprendimento interpersonale: ogni partecipante, per migliorare se stesso, deve attraversare diversi stadi. In primo luogo, deve rendersi conto delle proprie modalità di interazione sociale e delle loro conseguenze. Poi, deve modificare tali modalità attraverso la sperimentazione, nel gruppo, di nuovi comportamenti. Infine, deve verificare se risultino effettivamente più adeguati;
  • coesione di gruppo: i partecipanti sperimentano la sensazione di un contesto protetto e accogliente;
  • catarsi: il contesto gruppale sviluppa la potenzialità liberatoria attraverso l’immedesimazione nell’altro;
  • fattori esistenziali: rappresentano una consapevolezza necessaria affinché gli eventi avversi della vita possano essere vissuti con meno drammaticità. Essi comprendono la responsabilità, la solitudine, il senso dell’esistenza, la morte.

Per tutti questi motivi il gruppo terapeutico è e viene percepito come un contenitore molto forte con una precisa identità, un microcosmo protetto dove potersi esprimere liberamente sapendo che le parole dette in gruppo rimarranno nel gruppo. Questa è la sua forza!

In un processo come quello della Psicoterapia di Gruppo, può diventare più facile e veloce affrontare il proprio cambiamento!

 


Dott.ssa Milena Grande
Psicologa Psicoterapeuta a Montecchio Maggiore-Alte Ceccato (VI)


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